
Bartolomeo e i suoi IX comandamenti
Ligio al dovere e ossequioso al buon senso, aveva consumato quasi tutta l’esistenza tra il bancone e la cucina dove aveva imparato a far da mangiare, a servire a tavola e a mescere il buon vino…e a dissetarsi a modo suo.
Ogni faccia d’avventore era per l’oste un suggerimento, un pensiero, un’occasione per… per: perbacco!
Comandamento numero due: non sprecare…..dicevamo: un’occasione per conoscere ciò che sta scritto nel profondo del loro cuore.
Inconfondibile risuonò il raglio d’asino! Che sorpresa! Un asino a 4 zampe era lì davanti ai suoi occhi, con il padrone. Che brutti scherzi fa a volte il vino.
Il proprietario dell’animale domandò a Bartolomeo ospitalità. L’oste alzò le spalle come per dire che un bicchiere di vino, la notte di Natale, non si nega a nessuno, neanche ad un asino, siamo buoni!
Lo sconosciuto si versò da bere, nel più piccolo dei bicchieri e disse: chi mi ama mi segua. Buon Natale Bartolomeo! L’oste rimase sorpreso. Come poteva conoscere il suo nome, quell’uomo?
Questo vino è buono… ma ti fa girare la testa, basta, guardarti! Bartul!
Se desideri il meglio seguimi…
ci vediamo, giù alla grotta, là è nato il bambino.
Bartolomeo rimase senza parole… poi in un baleno decise e, nonostante le gambe molli, seguì barcollando lo sconosciuto.
E’proprio vero, lo spirito è forte ma la carne è debole.
Da quella notte, così dice il racconto popolare, all’osteria dei nove comandamenti, il vino fu più buono.
Ecco perchè ancora in molti la vanno cercando. Buon Natale.
SCHEDA
genere: mini fiction, leggenda popolare, racconto natalizio
produzione: MAUCA 1999
interprete: Natale Gorini